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domenica 23 maggio 2010

Ma perchè la Merkel si comporta quasi come se fosse un elefante impazzito? (2)

Ho ricevuto, in altra sede, un commento che ho trovato interessante e al quale tenterò di dare una risposta con l'intenzione di aprire una discussione costruttiva che possa essere utile a molti.

Il commento è stato: "troverei più utile commenti sui comportamenti dei nostri politici in questo momento!!!"

Ringrazio per l'intervento, ma, pur nel rispetto delle opinioni altrui, ritengo invece poco produttivo parlare dei comportamenti dei nostri politici.

Questo per una serie di ragioni che forse non ho chiarito bene e quindi credo giusto analizzare:

  1. La sig.ra Merkel è alla guida di un Paese che (almeno economicamente) è  il più importante dell'area Euro. Di conseguenza le sue esternazioni hanno un peso estremamente rilevante sulle economie di TUTTI i paesi della UE.
  2. La cancelliera è alla guida di un Paese che è ritenuto uno dei più solidi nell'area Euro. Non a caso quanto si valuta un obbligazione statale il paragone è praticamente sempre vs titoli di stato tedeschi. Forse qualcuno avrò sentito l'espressione "BTPvsBund" che esprime il maggior rischio del nostro decennale contro l'equivalente tedesco. NON è mai esistito il contrario.
  3. La BCE è stata da sempre "caldamente guidata" dalla Germania della cui Banca Centrale ha assorbito pregi e difetti. In particolare una spasmodica (alcuni famosi economisti definiscono esagerata) attenzione all'inflazione. Nuovamente quindi i pareri che da quel paese derivano, sono interpretati con notevole influenza dai mercati mondiali. Quindi - nella realtà e molto praticamente - per i mercati è ben chiaro che se la Germania dice bianco al massimo la BCE arriva a dire grigio chiaro.
  4. Proprio la notevole stabilità che giustamente le viene riconosciuta, (insieme al ruolo trainante nell’economia area UE), pone la Germania e chi la guida in condizione di particolare influenza sui mercati e quindi sull’economia mondiale reale (cioè quella che tocca la vita quotidiana di chiunque).
Quindi per i motivi che ho brevissimamente accennato sopra ritengo (nella massima umiltà) che la cancelliera e il suo governo dovrebbero esprimersi con maggiore cautela. Lo stesso mi sembrerebbe corretto quando intraprendono certe azioni. Proprio per il peso che hanno e per le conseguenze a cui possono portare. Non è casuale che lo stesso concetto sia stato espresso con toni diversi da molti famosi economisti, da giornalisti specializzati ed addirittura da diversi esponenti di altri (importanti) governi non solo europei. D’altra parte credo che i danni creati proprio da queste due ultime “uscite” (Tira e molla sulla Grecia e poi il blocco dell’operatività short) siano tanto pesanti quanto insindacabili. Basta aprire “Il Sole 24 ore” dei periodi citati per averne prova.

Anzi, c’è un’altra importante considerazione che vorrei proporre a chi legge queste note. Chi è stato più danneggiato da questi fatti? I paesi nell’area nord europea o quelli dell’area mediterranea? Chi ne ha pagato il prezzo più caro in termini di: aumento di rischio paese>maggiori rendimenti>maggior deficit>maggiori tagli di spesa pubblica (visto che non è più possibile aumentare le entrate) e di conseguenza serio rischio di rallentamento (e quindi nuovamente minori entrate e maggior deficit)? Ora, visto il tipo di industrie presenti in Germania e quelle degli altri paesi mediterranei sarà ragionevole un’altra conseguenza: che i piccoli paesi (il cui mercato di sbocco è prevalentemente quello UE) soffriranno ancor di più, mentre la Germania avrà meno difficoltà a spostare (per lei in modo molto più "semplice") le sue esportazioni dalla UE al resto del mondo. Tanto l’euro scende …

Perché non ho parlato dei politici italiani ? Perchè il mio intervento era focalizzato sulle conseguenze sui mercati finanziari internazionali e sull'economia (anche i nostri) di alcuni fatti.

a)    Qualcuno se li immagina i commenti sui mercati se uno solo dei nostri politici (partendo dall’estrema destra fino all’estrema sinistra) imponesse al suo governo ad esempio il blocco dell’operatività short sul mercato italiano come ha fatto la Germania? La conseguenza sarebbe sicuramente una ventata di ilarità nelle sale operative e – probabilmente – un aumento dello spread btp/bund Le vignette e gli acronimi (ricordate l'offensivo PIGS?) si sprecherebbero.
b)    Probabilmente l’unico che a livello mondiale viene realmente ascoltato (eccome!) è Mario Draghi. Che NON è un politico.
c)    Quale può francamente essere il peso dei nostri politici rispetto ai precedenti punti 1-4? Quale l’influenza sulle politiche economiche UE e sulla BCE?!?
d)    Credo che molti abbiano già la nausea dei commenti sui nostri politici e quindi volevo evitare di ripetere cose già dette e ridette mille volte.

Ultima considerazione: nell’ultimo paragrafo del post precedente, ho fatto precisi riferimenti ad aspetti che potrebbero riguardare anche i politici italiani.

Purtroppo credo che, al di là della demagogia trita di cui sono più o meno maestri, in realtà  i politici siano TUTTI estremamente lontani da coloro che li eleggono.

Quindi, pur essendo orgoglioso del mio Paese, ho creduto poco produttivo parlare proprio dei politici italiani.

Purtroppo.

1 commento:

  1. Grazie per la replica al mio commento, io lavoro per un'azienda tedescac e ondivido le cose che lei dice Germania, paese solido, influente e sicuramente locomotiva di traino dell'Europa. Sono altrettanto convinto che la Germania si sia guadagnato questo ruolo proprio perche' ha da sempre il coraggio di dire "pane al pane e vino al vino", con un pragmatismo ed un senso della realta' che in situazioni critiche paga sempre. Purtroppo sono finiti i tempi dei proclami e bisogna avere il coraggio di guardare in faccia la realta' ed agire di conseguenza. La Germania ha semplicemente detto le cose come stanno per far prendere coscienza a tutti della realta'. E' piu' deleterio questo atteggiamento o l'atteggiamento di chi sono due anni che ci dice che la crisi non esiste (prima), che ormai siamo fuori dalla crisi e che stiamo meglio degli altri paesi? (oggi)

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