Consulenza finanziaria: un termine abusato.

Consulenza finanziaria indipendente.

proviamo a fare un po' di chiarezza...

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giovedì 17 febbraio 2011

La consulenza finanziaria in Italia? Probabilmente è come il sesso degli adolescenti.



Oggi prendiamo spunto da un articolo tratto dalla rubrica "L'esperto" della rivista "Il Dirigente" edito da Manageritalia.

A pagina 52 del numero di dicembre 2010 c'e un'interessantissima intervista fatta a Ralph Hababou, direttore generale della società di consulenza PB-RH Conseilin in merito al Customer Service e alla sua evoluzione.

In particolare leggiamo: "... D: Come è cambiato negli ultimi anni il customer service? R: Sono abbastanza pessimista. Ripeto spesso che il customer service è come il sesso per gli adolescenti. Ne parlano in continuazione, pensano solo a quello, lo fanno molto poco e non è abbastanza soddisfacente. Parliamo tanto di questo argomento e mi sembra che ancora oggi come clienti siamo delusi perchè dobbiamo aspettare, non abbiamo le informazioni e i servizi non sono sempre al top."...

Provate ora a sostituire le parole customer service con le parole consulenza finanziaria e avrete la SITUAZIONE ESATTA proprio delle attività di consulenza finanziaria in Italia!

Infatti:
  1. Se ne parla ovunque e in ogni sede. Quasi sempre a sproposito. Infatti il tamtam mediatico promozionale insiste con faziosità su questi due termini senza che se ne conosca il significato esatto.  O perlomeno che si sappia quali forme di consulenza finanziaria esistono; a partire da quella indipendente e da quella che non lo è. Anzi: nella maggior parte dei casi si "gioca con le parole" per creare ancora maggior confusione nella mente dei risparmiatori. Ad esempio scomodando - a sproposito - la lingua di Albione, la fantasia si scatena. Oppure nel caso in cui qualcuno si auto-definisce - in assoluta scorrettezza - consulente finanziario indipendente quando invece opera come promotore finanziario. In questo caso infatti deve operare esclusivamente con un contratto: A) di lavoro subordinato, B) con un contratto di mandato (art. 1703 C.C.) C) con contratto di agenzia (art. 1742 c.c.). NON può quindi banalmente essere indipendente. Il promotore finanziario è un'ottimo lavoro che abbiamo svolto per molti anni e pertanto conosciamo a fondo, esercitato da eccellenti professionisti ma NON può comprendere la consulenza finanziaria e in particolare, quella indipendente. Basti pensare al vincolo del monomandato con l'azienda mandataria.
  2. Viene fatta molto poco e non è abbastanza soddisfacente (per il fruitore). E' normale visto che nel migliore dei casi viene svolta: A) senza libertà assoluta di scelta (non è logicamente possibile instaurare rapporti commerciali con chiunque) B) prevalentemente con i prodotti di "casa" C) con uno schema di rapporto che presuppone la vendita di uno o più prodotti D) privilegiando i prodotti più cari tra quelli disponibili.
  3. Non abbiamo le informazioni. Perchè? La risposta è talmente banale da essere disarmante: meno si sa e meno si è in condizione di tutelare i propri interessi. Il problema delle asimmetrie conoscitive di cui abbiamo già parlato.
  4. Il servizio non è (quasi mai) al top per il semplice fatto che ciò che viene venduto NON è un servizio anche se viene spacciato per tale. Riuscite ad immaginare il vostro notaio, il vostro avvocato o il vostro commercialista che non viene pagato direttamente da VOI per il lavoro che ha svolto SOLO per VOI? Sarebbe ancora una prestazione di servizio? A quale livello di qualità tenderebbe?
Questo porta ad una situazione che - a nostro modestissimo avviso - assomiglia proprio al sesso degli adolescenti.

Ed è anche quanto si legge sulle lettere scritte alla stampa specializzata o che ci viene raccontato nei colloqui con i nostri possibili clienti.

Tuttavia se i risparmiatori per primi cercassero di crearsi un minimo di cultura finanziaria personale forse la situazione cambierebbe e la consulenza finanziaria diventerebbe più simile a ... un'attività adulta.

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